IV domenica di Pasqua – Anno C
«È posseduto e sragiona… Io e il Padre mio, siamo uno… I Giudei presero delle pietre»…
Come sei buono, mio Dio, a quale disprezzo, a quali ingiurie, a quali violenze ti esponi, in quale ambiente spaventoso ti metti, per amore nostro!
Coraggio, sull’esempio di Gesù! Coraggio nel dire tutto ciò che dobbiamo dire, sia in privato, sia in pubblico, sull’esempio di Gesù, che malgrado le minacce, le violenze, le contraddizioni, malgrado un popolo messo in subbuglio e le autorità decise a imprigionarlo, dice, ripete, predica apertamente tutto ciò che ha da dire quanto a lungo, quanto dettagliatamente deve dirlo. Coraggio nel fare ciò che dobbiamo fare, sia in privato, sia in pubblico, sull’esempio di Gesù il quale, malgrado le minacce, le violenze, gli insulti, i complotti dei Giudei, viene in mezzo a loro, vi resta quanto a lungo è suo dovere restarvi, e fa tutto ciò che vi deve fare, preoccupandosi unicamente di «fare e di dire ciò che piace a Dio che egli dica e faccia» e non occupandosi in alcun modo di ciò che gli potrà accadere… (se gli accade un sovrappiù di pena, non sarà che un sacrificio in più offerto a Dio, una glorificazione di Dio in più, un sovrappiù di gloria per Dio, un sovrappiù di gioia per Gesù!). [1]
[1] M/469, su Gv 10,19-39, in C. de Foucauld, Stabilirci nell’amore di Dio. Meditazioni sul Vangelo secondo Giovanni, Centro Ambrosiano, Milano 2025, 223-224.