Discepole del Vangelo

Commento di Charles al Vangelo di domenica 10 agosto – Lc 12,32-48

XIX Domenica del Tempo Ordinario – Anno C

«Non temere, piccolo gregge, perché al Padre vostro è piaciuto dare a voi un regno»…

Come sei buono, mio Dio! Quale dolcezza in queste tre parole[1]: «Non temere», non abbiamo niente da temere, e sei tu che ce lo dici, suprema verità! Com’è dolce! In quale pace ci metti!… «piccolo gregge», piccoli figli, tenera parola, tutta paterna, tutta soave… «Padre Vostro», tu chiami Dio «Padre Nostro»; noi siamo i figli di Dio! Dio è per noi un Padre, ci guarda con un occhio paterno, ci ama come un padre ama i suoi figli: come siamo felici!… «Vi ha dato un regno», il regno del cielo dal quale due passi, due giorni ci separano ancora: ci appartiene, è preparato per noi, spetta a noi fare i due passi che ci separano da esso.

Sì, abbiamo un regno, il regno dei cieli, dunque non attacchiamoci alle cose della terra che sembrano così poco rispetto a un regno, un po’ di fango, un po’ di cibo, un po’ di lana, questa o quella miseria, ecco quello che ci offre la terra… Quale insensatezza attaccarci a questo, noi re, noi che possediamo il regno celeste![2]


[1] In francese l’espressione non temere [ne craignez pas] è costituita da tre parole.

[2] M/360, su Lc 12,32, in C. de Foucauld, Cerco i miei amici tra i piccoli. Meditazioni sul Vangelo secondo Luca, Centro Ambrosiano, Milano 2024, 199-200.