Ascensione – Anno C
«Rimanete in città, fino a quando sarete rivestiti della virtù dall’alto… e benedicendoli salì al cielo».
Come sei buono, mio Dio! Il tuo ultimo atto in questa terra è una benedizione… Il tuo primo atto dopo la tua Incarnazione è stato la santificazione di San Giovanni[1], il tuo ultimo è la benedizione della tua Chiesa… Finisci come avevi cominciato, con un atto di bontà, d’amore… Sei venuto sulla terra per amore, o Dio che sei carità! Sei venuto per insegnarvi l’amore, «accendervi un fuoco», il fuoco dell’amore di Dio e del prossimo! Tutto quello che hai fatto, detto agli uomini, lo hai fatto e detto per amore! Hai amato gli uomini fino alla fine, fino a donarti per loro sul Calvario, fino a donarti a loro non solo una volta al cenacolo, ma in tutti i tempi, in tutti i luoghi, a tutti quelli che vorranno riceverti! Lasci la terra donandole un’ultima benedizione… Sì, dovevi lasciarla così; è la partenza che ti si addice o Beneamato Gesù, O Dio d’amore!
«Rimaniamo in città finché non avremo ricevuto la virtù dall’alto» rimaniamo nel luogo, nella condizione in cui Dio ci ha messo finché, dandoci chiaramente la missione di occuparne un’altra, di fare un’altra cosa, ci darà allo stesso tempo anche la grazia per questo. Benediciamo, sull’esempio di Gesù, benediciamo come lui tutti gli uomini, che sono tutti suoi figli; persino i più cattivi sono sue membra, oggetto d’amore e di rispetto; benediciamoli tutti sempre, non malediciamoli mai… Benediciamoli tutti ogni giorno pregando ogni giorno per tutti.[2]
[1] Cfr. Lc, 1,39-45.
[2] M/427, su Lc 24,48-53 in C. de Foucauld, Cerco i miei amici tra i piccoli. Meditazioni sul Vangelo secondo Luca, Centro Ambrosiano, Milano 2024, 36-38.