Discepole del Vangelo

Giovani in ascolto della Parola – VI domenica di Pasqua

domenica 5 maggio 2024 – commento di Nicole

Dal Vangelo secondo Giovanni (Gv 15,9-17)

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Come il Padre ha amato me, anche io ho amato voi. Rimanete nel mio amore. Se osserverete i miei comandamenti, rimarrete nel mio amore, come io ho osservato i comandamenti del Padre mio e rimango nel suo amore. Vi ho detto queste cose perché la mia gioia sia in voi e la vostra gioia sia piena.
Questo è il mio comandamento: che vi amiate gli uni gli altri come io ho amato voi. Nessuno ha un amore più grande di questo: dare la sua vita per i propri amici. Voi siete miei amici, se fate ciò che io vi comando. Non vi chiamo più servi, perché il servo non sa quello che fa il suo padrone; ma vi ho chiamato amici, perché tutto ciò che ho udito dal Padre mio l’ho fatto conoscere a voi.
Non voi avete scelto me, ma io ho scelto voi e vi ho costituiti perché andiate e portiate frutto e il vostro frutto rimanga; perché tutto quello che chiederete al Padre nel mio nome, ve lo conceda. Questo vi comando: che vi amiate gli uni gli altri».

Commento di Nicole

Questo Vangelo ci riporta le parole di Gesù ai suoi discepoli prima di morire. Sembra quasi volerli rassicurare che il suo amore per loro non può venir meno mai. Gesù non fa ai discepoli un discorso semplice. Cosa vuol dire “rimanere nel suo amore?” Per noi che non abbiamo conosciuto Gesù fisicamente, come facciamo a ricordarci del suo amore? Credo sia importante quello che il Signore dice subito dopo: di amarsi gli uni gli altri e di essere amici. Per me, nel valore dell’amicizia si può sperimentare un poco l’amore che Gesù ha per noi. Se penso alla mia esperienza, per la mia migliore amica farei di tutto. Non la lascerei mai sola, soprattutto nelle difficoltà, cerco di capire come sta, cosa la fa felice, mi preoccupo per lei… insomma, quello che voglio per me lo voglio per lei, ma non faccio la stessa cosa con tante altre persone che incontro ogni giorno, anche in classe a scuola. Forse, per noi oggi, portare frutto come ci chiede Gesù significa imparare a voler bene di più e non scegliere a chi voler bene sulla base delle simpatie.

Nicole, 19 anni